Ogni cosa ha un suo sottofondo musicale: la doccia, le pulizie, il semplice girovagare per casa. Tutto. Oggi, però, lascio spazio al silenzio. Oggi voglio spegnere ciò che ritorna, smettere di sentire e cominciare ad ascoltare un unico suono. Ed è ruvido, lo stesso del polistirolo che sgretolavo in tante piccole sfere. Continuo e a ogni suono sordo qualcosa si allontana, va via. So già che tornerà presto. Sarbbe bello poterlo chiudere in un barattolo insieme al polistirolo. In quel barattolo su cui avevo disegnato il cielo. Mi piacerebbe restare a guardarlo lì dentro a dibattersi contro una neve infinita. Ma eccolo che torna, forse ho chiuso male: non ho avvitato con forza. E adesso c’è troppo silenzio. Uno, due e tre. Accendo il frullatore e ritorna a scendere la neve, grani grossi, quasi gialli, poi sempre più chiari e fini, per terminare con una spruzzata di bianco puro. Ci vuole un po’ di sole, ne porto sempre con me un po’, ma non fa rumore. L’unione non fa mai rumore. Semplicemente c’è e a volte nemmeno te ne rendi conto, nemmeno quando hai tutto sotto gli occhi. Si resta in silenzio e non ho più melanzane da tagliare.
Ogni cosa ha il suo sottofondo, le melanzane, però, no, non ce l’hanno. Dovrò accendere la radio aspettando che cresca e sperando che non si apra del tutto.

Da cucinare quando si sente il bisogno di:
Tovaglie di stoffa

Ingredienti: 180 gr di farina 00, 1 vasetto di yogurt bianco, 1 bustina di lievito per pizza, 60 gr di parmigiano reggiano, 3 uova, 1 melanzana, menta, sale e olio q.b.