In certi giorni è solo un po’ più dura, sei stanca e senti le palpebre pesanti. Non c’è nulla di cui lamentarsi o semplicemente non si possono ripetere sempre le stesse cose. In certi giorni non si può cenare soli, si deve cucinare. Lascio perdere la palestra e accendo il PC. Ho comprato degli asparagi e non voglio banalizzarli, devo provare una ricetta nuova, ma sono stanca anche per cercarla. Allora faccio in modo che siano gli altri a cercarla per me, mi basta andare su twitter e facebook e scrivere: “qualcuno mi suggerisce una ricetta sfiziosa a base di asparagi?”.
Le risposte non tardano ad arrivare. Che bello il web 2.0 e che meraviglia le persone come Chiara, Mariachiara, Antonello e tutti gli altri che propongono, mostrano, linkano, in una parola: aiutano. Devo solo scegliere e opto per la ricetta più golosa, quella più adatta a una cena antistress. Sito, ricetta, asparagi e piccola capatina al supermercato per il resto degli ingredienti. Sono ben sveglia adesso, ora che ho la sporta piena e un’idea in testa. Comincio a pulire, preparare, mondare, lessare, e continuo a leggere la ricetta. Non è difficile, ma la rileggo ogni volta che aggiungo un ingrediente. Ho paura di sbagliare. Non tanto per lo spreco di tempo e materia prima, quanto per la delusione. Odio la frase: “non tutte le ciambelle riescono con il buco”. Lo so di non poter controllare tutto, ma sono estremamente convinta che tutto andrebbe meglio se potessi farlo veramente. E non solo per la mia vita, ma anche per il mondo: sarei una dittatrice illuminata. Certo, farei radere al suolo tutte le città e le ricostruirei in modo tale che dall’alto si legga TITTY (per la capitale, ovviamente, aggiungerei anche il cognome), ma un cambiamento topografico è un prezzo equo per un futuro migliore. Come un cambiamento alla ricetta è il minimo per rendere il plumcake più saporito e per acquietare le mie nevrosi. Non ho ancora marciato su Roma che il plumcake è già nel forno e mentre preparo il discorso di insediamento il pollo si crocca, gli asparagi si vellutano e il caprino…rimane nel piatto, pronto per essere spalmato. La tavola è pronta, il vino stappato (devo provare il pinot grigio Villa Chiopris) e il plumcake agli asparagi sembra appetitoso. Certe sere non si può cenare soli. Per fortuna ci sono gli amici, a cui non sempre riesco a spiegare che lavoro faccio, ma che ascoltano con pazienza e partecipazione i miei piani per la conquista del mondo. In certi giorni non si può mangiare soli, si deve cenare isieme, bere vino e definire tutti i dettagli per la mia ascesa al potere.
Da cucinare per chi deve armarsi di pazienza, sia per ascoltare i vaneggiamenti degli amici che per spiegare le peculiarità del proprio lavoro:
Project manager e creativa, praticamente fuffa
Ingredienti: 8 asparagi grandi (in realtà quanti ne vuoi), 180 g di farina bianca 00, 3 uova, 100 ml di latte, 100 g di caprino, 2 cucchiai di parmigiano, 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 bustina di lievito per torte salate, pepe e sale. La mia variazione prevede l’aggiunta di salumi o carne a tocchetti, come pollo, speck, pancetta o prosciutto cotto.
27 aprile 2011 at 09:16
Grazie a twitter e a Chiara ho potuto preparare questo buonissimo plumcake salato, la cui ricetta potete trovare qui! 🙂
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29 aprile 2011 at 15:30
E ora vogliamo la ricetta della crapiata, per portare un po’ di profumo della tua terra anche nelle lande nordiche, o magari qui in Spagna. Per togliere l’odore di fritto e uova.
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29 aprile 2011 at 15:40
A casa ne ho ancora…vieni a cena?
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1 Maggio 2011 at 14:51
Che ragazza social…
Hai mai pensato di proporti per una rubrica di cucina 2.0 a Wired? So che sei amica di Luna, lo stile ce l’hai e non sfigureresti di certo accanto agli articoli di Matteo Bordone su utensili tecnologici vari ed eventuali.
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1 Maggio 2011 at 15:10
Ma grazie per i complimenti! 🙂
Amica di Luna solo su FB, dici che conta lo stesso?
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1 Maggio 2011 at 20:17
Evito di dire frasi del tipo “sto solo constatando un dato di fatto”, ma effettivamente l’idea mi è venuta appena ho iniziato a leggere.
Per quanto riguarda Luna…ma stai scherzando? Credo che certi articoli su Wired siano messi apposta per fare incazzare amiche come te, non so se mi spiego…
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1 Maggio 2011 at 22:06
Ma tu non dovevi essere un lettore occasionale? 🙂
Grazie ancora, il mio ego è alle stelle adesso!
Questo blog nasce con un’idea editoriale ben precisa, non è proprio un diario e non è un ricettario. Certo, ci sono io, c’è quello che mi succede, c’è la mia passione per l’enogastronomia, la letteratura e la comunicazione.
E’ il mio libro, il mio gioco, ciò che mi diverte e che mi permette di esprimere tutto: velleità artistiche e capacità di comunicazione. Praticamente fuffa 🙂
Grazie ancora per l’apprezzamento: quando sarò la padrona del mondo ti farò sedere alla mia destra!
Per quanto riguarda wired, la versione italiana è molto diversa da quella americana, ma è anche molto giovane. Magari, con il tempo, non ci si arrabbierà più 😉
p.s. a proposito di complimenti belli e inaspettati, per fortuna tu non sei come lui
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1 Maggio 2011 at 23:04
Troppo invadente?
Spero di no, diciamo “lettore della domenica”.
Sai, sto scrivendo gli incipit per i miei PG (come forse ti dicevo in una mail) e scrivo meglio se nel mentre leggo.
Il post sull’uomo che sapeva parlare alle donne l’avevo letto. Dice molto di te.
Per quanto riguarda wired, sono abbonato dal numero zero. Inutile dire che varia un pò troppo in termini di qualità e densità: ci sono numeri che divoro ed altri di cui a stento guardo la copertina.
Credo cmq che continuerò a leggerlo, a volte riesce a trasmettere una sorta di infantile euforia, di semplice positività, di fiducia nel futuro, che per un saturnino come me pesano tanto.
Per carità, tanti buoni propositi e manie di grandezza, ma infondo non fanno male, parlano di cose che a me interessano e non si sono ancora focussizzati troppo (leggi: “101 modi hi-tech/scientifici per farla impazzire a letto” o “I 10 consigli degli psicologi per essere il maschio alpha del branco”) troppo. Escludendo il servizio sulla camera 3d provata dal regista di film porno (non è per fare il bacchettone, ma non c’entrava davvero un cazzo) che cmq credo Luna abbia inserito volontariamente, come dicevo, per far inalberare alcune sue lettrici.
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2 Maggio 2011 at 08:58
Ma io sono contenta se leggi il blog anche il lunedì. Magari è pure d’aiuto: due risate sulle sfighe altrui aiutano a far passare “il piccio” del lunedì.
Nessuna invadenza, semplicemente ho problemi nel gestire i complimenti: mi piacciono, ma mi imbarazzano e non so mai come reagire. Solitamente opto per la minimizzazione, una falsa modestia che nasconde l’elevata concezione che ho della mia mente e delle mie capacità 🙂
Ho letto il BG che mi avevi segnalato: mi piace lo stile romanzato, sperando che poi il tuo amico lo interpreti con lo spessore psicologico che gli hai conferito 🙂
Ma il post sull’uomo che parlava alle donne che ti dice oltre al fatto che sono sfigata e attiro solo uomini anormali? Sono curiosa, adesso.
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2 Maggio 2011 at 10:09
Le sfighe le possiamo sharare, tranquilla, è solo che il mio di blog è morto. Non fosse stato per quel BG, avrebbe riposato in pace.
In merito al post, non mi dice che sei sfigata e non credo che attiri uomini anormali più di quanto non facciano la maggior parte delle altre donne. Cosa esattamente mi dica, non penso sia opportuno spiattellarlo così, su due piedi, in fondo si tratta solo di impressioni superficiali e non ho nessuna intenzione di comportarmi da arrogante.
Dico solo che la frase “Nessuna invadenza, semplicemente ho problemi nel gestire i complimenti: mi piacciono, ma mi imbarazzano e non so mai come reagire. Solitamente opto per la minimizzazione, una falsa modestia che nasconde l’elevata concezione che ho della mia mente e delle mie capacità”, comprensiva di faccina sorridente finale per alleggerire e di spontaneità con cui l’hai scritta, potrebbero essere tranquillamente mie.
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2 Maggio 2011 at 10:09
Certo, se poi mi ricordassi anche di usare reply sarebbe meglio assai. Sorry
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2 Maggio 2011 at 11:39
Vuoi dire che in realtà io sono te e tu sei me?
Il mistero si infittisce…
Tranquillo, non passi per arrogante: chi scrive su internet si espone al giudizio altrui e lo fa coscientemente.
E poi tutti ci facciamo un’idea dell’altro dopo la prima stretta di mano, figuriamoci dopo aver letto qualcosa.
Le prime impressioni: che fascino, vero? Solitamente non ci prendo mai. O forse sono solo molto ingenua.
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2 Maggio 2011 at 12:04
Nulla del genere, solo che quella frase l’avrei potuta dire anche io.
Sul fatto che la maggior parte della gente sia pienamente consapevole delle possibili conseguenze di una pubblica esposizione in rete, non sarei tanto sicuro. ma è un discorso generale.
Non credo tu sia ingenua, solo curiosa :)… ma le prime impressioni non si comunicano, tranne, al massimo, dopo aver avuto le seconde
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16 aprile 2013 at 15:10
Questa ricetta potrebbe essere un finale di giornata elettrizzante…;))
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16 aprile 2013 at 15:30
di certo è servita ad alzare il morale!
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