Non si contiene il desiderio.
Il desiderio è impalpabile, scivola tra le mani, che afferrano, stringono e poi accarezzano. Non resisto, avvicino le labbra e ci soffio su con allegra incoscienza. Lo spando, senza pensarci, senza misura. Pura sensualità. Dei movimenti, delle forme, dei sapori. Gli occhi, la bocca, le mani lo sentono e ne sono avidi. Irrompe. Ed è un invito lascivo che non riesci a frenare. Sparpaglia. Disarma.
O forse sei già disarmato, dal momento in cui l’aspiri, lo vivi. Vinto. Ma è bello dire che non è colpa tua, che non volevi. Che ti sei fatto prendere la mano. E’ capitato, insomma. Aiuta mentire, ci si sente più forti. E si ritorna dalla parte del giusto. Ma senza gusto. Non c’è giustizia se non si rispetta il gusto, c’è solo il rimpinato. E una falsa rassicurazione: “la prossima volta farò quello che voglio, sarà diverso”.
Ma preferisco gli eccessi ai difetti. Quando sono di mio gusto.
E soffio ancora su una polvere brunita per colorare il solito presente. Ciò che è semplice, naturale diventa speciale. Quasi ricercato. Malizioso. Il giusto preliminare. Con un po’ di dolcezza, ma allo stato brado. Nessuna convenzione, nessun calcolo. Quanto ne basta, quanto mi va. E ritorna quel candore macchiato, che brama, avvolge. E ancora sono carezze di ruvida dolcezza unite all’ingrediente più importante, che tutto traina. Ancora una volta e poi basta. La temperatura sale, è tempo di ricoprire. Mezz’ora. Solo mezz’ora e sarà tutto finito. Forse anche meno. Non resta che aspettare. L’attesa aumenta il desiderio. Non è sempre vero. Però freddo fa meno male, ed è più dolce.
Da cucinare per accendere il desiderio, assaporare la sensualità e sentirsi charmant:
L’uomo che sapeva parlare alle donne
Ingredienti: 250 grammi di farina, 250 grammi di zucchero, 3 cucchiai di zucchero di canna (ma io ne metto a piacere), 250 ml di latte, 1 bustina di zucchero, cannella a piacere, 2 uova intere, 125 grammi di burro.
5 aprile 2011 at 11:50
Scusa, ma ci sono solo gli ingredienti, non c’è la ricetta. Che faccio, mescolo il tutto e metto in forno a 180 gradi per 30 minuti? A 30 gradi per 180 minuti?
Attendo istruzioni, grazie.
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5 aprile 2011 at 11:58
Ah, ho capito, scusate, sono tardo.
La ricetta è quella cosa che inizia con “Non si contiene il desiderio” e finisce – se si sopravvive al sisma sussultorio di frasi di una parola e all’alluvione di punti – con “freddo fa meno male, ed è più dolce”.
Però manca la temperatura del forno. Mezz’ora di cottura, lì ci sono arrivato anch’io: ma quanti gradi?
“La temperatura sale”, d’accordo: ma fino a quanto?
Ringrazio chi vorrà illuminare questo povero di spirito
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5 aprile 2011 at 21:21
Ciao Michele, benvenuto nel mio blog 🙂
La tua è la critica più divertente che abbia ricevuto, ci voleva dopo un weekend assurdo e un inizio settimana stressantissimo.
Ci voleva, esattamente quanto il vino che mi sono appena bevuta a cena. Mi hai strappato una risata, grazie 🙂
Le ricette che scrivo sono descrizioni delle sensazioni che provo mentre cucino. Sono quelle cose piene di punti e di frasi di una sola parola. Mi sa che leggo troppa letteratura contemporanea americana o forse, semplicemente, mi sento rappresentata da una sola parola. Una parola per esprimere ciò che sento e ciò che voglio far leggere di me.
Questo blog è, sì, un blog di ricette, ma sono scritte in maniera particolare. Sono volutamente approssimative nelle dosi e nella preparazione. Qui non è importante cosa si fa, ma come lo si fa.
Ma questo dolce è ottimo e se vuoi ti scrivo la ricetta e il procedimento corretto, anche se poi noterai che l’ho già fatto con metafore, chiamando la cannella “desiderio” e raccomandando di mangiare freddo il plumcake. Sai, fa meno male! 🙂
Mandami una e-mail e ti scrivo tutto.
Senza troppi punti, magari nello stile della Wolf, che forse dovrei riprendere visto che adoro le incisive e il vaneggiare del pensiero 🙂
Sì, è un blog particolare, come chi lo scrive e ha bisogno di lettori particolari, spero che tu lo sia 🙂
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6 aprile 2011 at 00:41
@Michele, potresti provare a usare una frusta, in alternativa un mestolo, andar di polso a mescolare bene il tutto..
Probabilmente ti troverai più comodo in una ciotola di plastica, attacca meno, poi infila in forno a 180 finchè non viene fuori abbastanza consistente.
saluti
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6 aprile 2011 at 01:23
ma la sensualità nasconde un cuore dolce.
E devi saperlo costruire.
Il plumcake alla cannella vuole la frusta e una ciotola, ma ciò che lo rende speciale lo aggiungi dopo.
La sensualità è un alternarsi di desiderio incontenibile e genunina dolcezza.
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7 aprile 2011 at 03:30
Concordo, solo che non c’è peggior sordo… 😉
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7 aprile 2011 at 21:02
io ho avuto il piacere di mangiare una fetta di questa meraviglia…mmmmhhhhh
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7 aprile 2011 at 23:27
però non mi è venuto come volevo, devo rifarlo!
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